Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/109

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71 Annotazioni alla Lettera 11.

(A) Essendo a Cornelo. Gregorio mosse d’Avignone a’ i3 di settembre 1376,

montato a Marsiglia stille galee, dopo grandissime traversie di mare, giunse a Genova a’18 d’ottob.; quivi i cardinali tenta* rono a tatto potere di smuoverlo dii suo divisamento, e poco mancò ebe noi piegassero; ma la santa, che si era portata in quella città alcuni giorni pri»na, e che fu da lui privatamente visitata (cuiue narra il beato Canarini), il mantenne saldo nel suo proponimento.


A’ 28 d’ottobre parli Gregorio da Genota, ed approdò sulla spiaggia romana non prima de’5 di dicembre; si fermò a Corneto sino a* i3 di gennajo e di là per Ostia si recò a Roma a’ 17 di gennajo, accoltoli da’Romani con una festa che m.ii la maggiore.

(B) Dtila santa Chiesa sposa vostra. S. Bernardo scrivendo ad Eugenio 111 (1), non gli consente l’aversi per isposo della Chiesa universale, ma solamente per amico dello Sposo; il quale, parlandosi propriamente, è Cristo Signor nostro, come s’ha in s. Giovanni e da s. Paolo (2). Par nulladiiueno favellandosi a non pieno rigore, si pure il pontefice può dirsi sposo d’essa, come qui V appella la santa; e si ha dal concilio di Leone, e pruovasi dal Dottor delle scuole. Poiché se dicesi il sommo pontefice padre di tutti i cristiani, che la Chiesa qual madre accoglie in seno, njutandone colla dottrina e co’sacramenti alla formazione d’essi, può di ragione dirsi anche sposo di quella che a loro è madre (3), cioè dire della Chiesa (4).

(C) Pianta novella. Anche per aver egli ottenuto assai giovane le maggiori dignità. A 18 anni fu fatto cardinale, a 4° pontefice.

Morì di 48.

(D) Ricevendo /’ eterna sua visione, nella quale sta la nostra beatitudine. Seguendo santa Caterina il sacro instituto di s. Domenico, accomodasi ancora agl’insegnamenti della scuola del sno angelico maestro; ond’è, che tiene l’eterna beatitudine aiersi, strettamente favellando, per la visioue di Dio; in contrario a quello che inseguano i seguaci di Scoto; i quali recano questo vanto all’amore; ed a quello, che ad altri piace, cioè che abbiasi la beatitudine, anche a tolto rigore per 1’ un atto e per 1 altro, delle due più nobili potenze dell’auiuia; cioè 1’ intelletto e la volontà.

(E) Piaccia alla santità vostra di 1 isevere li vostri foglinoli, che hanno offeso voi padre, ^on lasciò il pontefice di ricevere iu bene i (0 Ep. 337. ?

(2) Cap. 3, Ad Ephts. c. 5. In cap. ubi Periculum de Elect. Iu 6.

Opus. 19. c. 4(3) D. Thom. Opus. 19, c. 4(4) V. Raiu. Ponlific. pag. 122.