Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/132

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94 . » AD URBANO VI. (A) I. Delle qualità necessarie in coloro che devono governare la Chiesa.

II. Della sollecitudine de’ figliuoli per l’onore del padre.

III. Del dolore dell’ offese che si fanno a Dio, e del debito di vendicarle.

IV. Della sofferenza degli altrui difetti.

Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

e I. tantissimo e dolcissimo padre in Cristo dolce Jesù. Io, Catarina serva e schiava dei servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi vero e reale pastore e governatore delle vostre pecorelle, le quali avete a notricare del sangue dt Cristo crocifisso; il quale sangue ò da vedere con grande diligenzia dalla santità vostra, a cui egli si ministra, e per cui mezzo egli si dà, cioè dico, santissimo padre, quando si ha a mettere li pastori in questo giardino della santa Chiesa, che essi siano persone che cerchino Dio

non prelazioni, ed il mezzo che lo impetra anco sia sì latto, che vada schietta-mente in verità, e non in bugia.


II. O santissimo padre, abbiate pazienzia quando di queste cose vi fosse detto, perocché elle non vi sono «lette se non per onore di Dio e salute vostra, siccome debbe lare il figliuolo che ha tenerezza ed amore O al padre suo, che non può sostenere che si facci cosa i