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miseria, cli

è maraviglia che la terra non c’inghiottisce-!


tutto è per difetto de’cattivi pastori, che non hanno ripreso li difetti, nè con fa parola, nè con buona e santa vita. O pastore mio dolce, dato agl’ ignoranti cristiani dalla dolcezza dell’inestimabile carità di Dio, quanta necessità avete del lume, acciocché col lume conosciate il difetto dove è il difetto, e la virtù dove è la virtù, acciocché con discrezione a ciascuno diate il debito suo. Considerando me misera, miserabile, che senza.il lume non potreste disradicare le spine o piantare la" virtù, però vi dissi, che io desideravo di vedervi fondalo in vero

perfettissimo lume, perocché nel lume conoscerete la verità, conoscendola l’amerete, amandola ne sarete vestilo: conquesto vestimento si riparerà a Ili colpi che noceranno, non a voi, ma a coloro che ve gli gettano. Abbracciate le pene con grande conforto, bagnandovi nel sangue di Cristo crocifisso, di cui sete fatto vicario. Altro non vi dico, che se io andassi alla volontà, nou mi resterei ancora. Non vorrei più parole, ma trovarmi nel campo della battaglia, sostenendo le pene e combattendo con voi insieme per la verità insino alla morte, per gloria e loda del;nome di Dio, e riformazione della santa Chiesa. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Perdonate, santissimo padre, alla mia ignoranzia, che ignorantemente presumo di parlare a voi!


umilmente v’ addimando la voslra benedizione. Jesù dolce, Jesù amore. / « i t ’ ’ »f! * . | H ... U j I / 1