Vai al contenuto

Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/147

Da Wikisource.

109

i°9 ctì in essa ha deliberato voi e la dolce sposa vostra.

Or oltra, santissimo Padre, senza timore s entri in questa battaglia, perchè nella battaglia ci bisogna 1 arme del vestimento, che è una arme dura della divina carità!

però vi dissi, che io desideravo di vedervi vestito di questo dolce e reale vestimento, acciocché più siate sicuro e inanimato a sostenere per gloria e loda del nome di Dio e salute dell’ anime; nascondetevi nel costato di Cristo crocifisso, cli

è una caverna; bagnatevi nel sangue dolcissimo suo; II. Ed io, come schiava ricomprata del sangue di Cristo, e tutti quelli che sono acconci a dare la vita per la verità, li quali Dio m’ ha dati ad amare di singolare amore ed avere cura della loro salute, siamo acconci tutti ad essere obbedienti alla S. V. e sostenere infino alla morte, ajutandovi coll’arme dell’orazione sant», e con seminare ed annunciare la verità in qualunque luogo piacela alla volontà dolce di Dio, ed alla S. V. Non dico più sopra questa materia; III. Fornitevi di buoni e virtuosi pastori, ed allato vogliate avere li servi di Dio: la speranza e la fede vostra non sia posta nell’ajuto umano, che viene meno, ma solo nell’ ajutorio divino, il quale non sarà tolto mai da voi, mentre che spereremo in esso ajutorio, anzi saremo tanto provveduti da Dio quanto spereremo in lui. Adunque in lui speriamo con tutto il cuore, con tutto l’affetto, con tutte le forze nostre: permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.


i\, Pregovi, santissimo padre, quanto io so e posso, che oltre alla speranza che avete posta e porrete nel vostro Creatore, facciate buona guardia della vostra persona, perocché il dobbiamo fare per non tentare Dio in quello che ci è possibile, non lasciando perù quello che avete a fare, ma in tutto voglio che facciate questo di usare ogni cautela verso la vostra persona, perocché io so, che li malvagi uomini amatori del mondo e di loro medesimi, non dormono, ma con malizia ed astuzia cercano di torvi la vita (D); ma la