Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/169

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. 131 more santo di Dio, tutto esemplano nelle parole, nei costumi, ed in tutte le vostre operazioni, tutte appariscano lucide nello cospetto di Dio e degli uomini, siccome lucerna posta in sul candelabro della santa Chiesa, alla quale riguarda e debba riguardare tutto il popolo cristiano.

III. Anco vi prego, che di quello che Leone vi disse (E), voi ci poniate rimedio, perocché tutto dì questo scandolo cresce più, non solamente per quello che fu fatto all’ambasciatore sanese (F), ma per altre cose, che tutto dì si veggono, le quali hanno a provocare ad ira li cuori debili degli uomini. Non avete oggi bisogno di questo, ma di persona che sia strumento di pace e non di guerra (G); e poniamo che egli il facci con buono zelo di giustizia: sono molti che la fanno con tanlo disordine e con tanto impeto d’ira, che escono fuora dell’ ordine e della ragione; e però prego la S. V. strettamente, che condescenda alla infermità degli uomini a procurare d’ uno medico che sappi meglio curare la infermità di lui, e non aspettate tanto che. la morte ne venga; che io vi dico, che se altro rimedio non ci si pone, la informità crescerà.

Poscia ricordovi della ruina che venne in tutta Ita! ia (//), per non provvedere alli cattivi rettori che governavano per sì fatto modo, che essi sono stati cagione d’avere spogliata la Chiesa di Dio. Questo so, che voi il conoscete: vegga ora la santità vostra quello che è da fare: confortatevi, confortatevi dolcemente, che Dio non dispregia il vostro desiderio e l’orazione de’scrvi suoi. Altro non vi dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio: umilmente v’addimando la vostra benedizione. Jesù dolce, Jesù amore.