Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/203

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i65 ma l’essere che egli ha, ha ricevuto solo da Dio che noi non pregammo mai Dio che ci creasse. Mosso dunque dal fuoco della sua divina carità per l’amore che egli ebbe alla sua creatura, guardandola dentro di sè, innaniorossi della bellézza sua e della fattura delle mani sue. A mano, a mano che l’anima ha riguardata in sé, viene che trova la bontà di Dio; cresce l’anima in tanto fuoco d amore, che altro non può amare nè desiderare, se non solo Dio in cui gli ha trovato tanta smisurata bontà; perocché vede iu sé esser quella pietra che tiene.dritto il gonfalone della santissima croce; che né pietra farebbe tenuto, nè chiodo confitto, se non fosse la forza per l’amore che Dio ebbe al l’uomo. Questo mi ricordo che fu detto una volta ad una serva sua (A), dicendo ella per smisurato desiderio che aveva: 0 Signor mio, se io fossi stata della pietra e terra, dove fu fitta la croce tua, quanto mi sarebbe di grazia che io avrei ricevuto del sangue tuo che versava giù per la croce. Rispondeva la dolce prima Verità e diceva: Figliuola mia carissima: tu e 1’altre creature che hanno in sè ragione fosti quella pietra che mi tenesti, cioè l’amore che io ebbi a voi; che veruna altra cosa era sufficiente a tenermi Dio éd uomo. Adunque vergogninsi li cuori miseri, miserabili, superbi, dati solo alle grossizie e miserie di questa tenebrosa vita, alle grandezze, stati e delizie del mondo. Questo tale fa il-fondamento tanto in su con amore proprio di sè medesimo, perchè non vuole durare fatica, nè tenere per la via degli obbrobrj viltà e povertà volontaria, la quale vi tiene il dolce e buono Jesù. Dico, carissimo fratello, che questo tale non dura, ma ógni piccolo vento il dà a terra, perocché il fondamento suo, cioè l’amore e l’affetto è posto in cosa vana, leggiera e tran?

sitoria che passa e va via come il vento. Ben vedete che in sè nessuna cosa ha fermezza, se non solo Dio; se 1’è vita, ella viene meno; da vita andiamo alla morte, da sanità ad infermità, da onore a vituperio,