Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/255

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... 217 vano come buoni ortolani e lavoratori posti nel giardino della santa Chiesa, e non attendevano nè a giuochi, nè a grossi cavalli, nè alla molta ricchezza, nè a spender quello della Chiesa nel disordinato vivere, nè quello che de’ essere de’ poveri, ma stavano come fortificati da questa madre, al vento ed all’acqua delle molte battaglie, a divellere li vizj e piantare le virtù, -’erdevano sè, e raguardavano il frutto che portavano a Dio, ed erano privati dell’amore proprio, onde amavano Dio per Dio, e perchè è somma bontà e de:, no d’amore, e sè amavano per Dio, donando l’onore.a Dio e la fatica al prossimo, ed il prossimo ( er Dio, non raguardando ad utilità che da lui potessero ricevere, ma solo che egli possa avere e.listare Dio.

II. Oimè, oimè, oimè, disavventurata l’anima mia, non fanno oggi così, ma perchè amano d’amore mercennajo, amano loro per loro, e Dio per loro, ed il prossimo per loro, e tanto abbonda questo perverso amore, il quale più tosto si debba chiamare odio mortale, perchè ne nasce la morte. Oimè, piangendo il dico, che non si curano delle immondizie, nè di mercantare e vendere la grazia dello Spirito Santo, vengono li ladri, che furano l’onore d£ Dio e dannolo a loro: oimè, e non li impiccano per correggimento.

Vede il lupo infernale portarne la pecora, e chiude gli occhi per non vederla; e questa èia cagione perchè non vede e non corregge; cioè per amore proprio di sè; onde nasce il disordinato t.more perchè elli si sente in quelli medesimi vizj, li quali li legano la lingua e le mani, e noi lassa correggere, nè castigare il vizio. Non vorrei dunque, carissimo, e reverendissimo, e dolcissimo padre in Cristo Jesù, che questo addivenisse a voi; ma pregovi che siate pastore vero, a ponere la vita per loro; e però dissi che io pregavo, e desideravo con grande desiderio che vi levaste dal sonno della negligenzia, perocché chi dorme non vede e non sente, ed egli è bisogno di molto vedere, molto sentire, perocché avete a rendere ragione di loro, e sete