Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/275

Da Wikisource.

237

23; A NICOLÒ DA OS IMO (A).

). L’esorta ad essere colonna ferma di santa Chiesa, non schivando alcuna fatica per lei, per nessuna molestia o tentazione contraria del demonio, mostrando il modo di rispondere a tali tentazioni.

II. Conferma il sopra detto con una rivelazione, con la quale manifestò Iddio ad una sua serva quanto li sia grato l’affaticarsi per ’la salute dell’anime, e specialmente per la riforma della santa Chiesa; con che lo stimola a pregare 1 papa, che voglia esser sollecito io stabilire Is pace della ■stessa Chiesa, e nella sua riformazione. * ^ictteta §9.

Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. Solarissimo e reverendissimo padre in Cristo dolce Jesùr Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi colonna ferma, che non si muova mai, se non in Dio, non schivando, nè refutando il labore e la fatica che durate nel corpo mistico della santa Chiesa, sposa dolce di Cristo, nè per ingratitudine, «è per ignoranzia che trovaste in coloro che si pascono in questo giardino, nè per tedio che ci venisse di vedere le cose della Chiesa andare con poco ordine: perocché spesse volte addiviene che quando l’uomo s’affatica in una cosa, e poi non viene compiuta in quello modo ed effetto che esso desidera, la