Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/289

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sè medesimo. Questo caldo riscalda ed accende questo legno arido della nostra voluntà, onde ella s accende e distende a’ dolci ed amorosi desiderj. amando quello che Dio ama, ed odiando quello che Dio odia, e come j’anima vede sè essere cotanto smisuratamente amata, e dato sè medesimo agnello svenato in su il legno della croce, allora dico che il fuoco l’allumina e non cade tenebre in lei: e cosi l’anima alluminata a questo venerabile fuoco tutto distende lo intendimento ed allarga; e poiché ha sentito e ricevuto il lume, disceme e vede quello che è nella voluntà di Dio, e non vuole seguitare altro che le vestigie di Cristo crocifisso, perocché vede bene che per altra via non può andare, e non si vuole dilettare in altro che nelli obbrobrj suoi; onde allora per mezzo della carne di Cristo crocifisso trae a sè il latte della divina dolcezza. O lume dolce dove non cade tenebre, nò pena per veruna amaritudine, nè tristizia che venga; perocché il lume ricevuto dal fuoco vede che ogni cosa procede da Dio, eccetto che il peccato e vizio; e vede che Dio non vuole altro cli

la santificazione nostra; e per darci questa santificazione della grazia unissi esso Dio, ed umiliossi all’uomo; onde la sua umiltà stirpa la nostra superbia: egli è quella regola, la quale tutti ci conviene.seguitare.


III. Questo raguarda bene lo intendimento alluminato, e vede fermando l’occhio nell’occhio della divina carità e bontà di Dio: e dove lo trova ? dentro nel cognoscimento di sè medesimo, perocché vede sè non essere, e l’essere suo cognosce avere da Dio per grazia e per amore, e non per debito. Subito dunque che il nostro intendimento intenderà a tanta bontà, nascerà in lui una fonte viva di grazia, una vena dolio di profonda umiltà, la quale non lascerà cadere, nè enfiare per superbia, nò per veruno stato, nè gloria che egli abbia; ma, come buono pastore, seguiterà le vestigie del maestro suo, siccome faceva quello santo e dolce Gregorio e gli altri che’l seguirò.