Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/63

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derei più sfogare l’anima mia. Or non posso più, abbiate pietade de’ dolci ed amorosi desiderj, li quali sono offerti per voi e per la santa Chiesa per continue lagrime ed orazioni non si spregiano per negligenza; ma con sollicitudine adoperate, perocchè pare, che la prima verità voglia producere li frutti: tosto dunque ne verranno li frutti, poichè ’l fiore comincia a venire. Or con cuore virile e non timoroso punto, seguitando l’agnello svenato e consumato in croce per noi, permanete nella santn e dolce dilezione di Dio. Pregovi, reverendo padre, che quello che NeriG portatore di questa lettera vi dirà, che se egli è possibile a voi e di vostra volontà, voi li diate e concediate: pregovi che li diate audienzia e fede di quello che egli vi dirà, e perchè alcuna volta, non si può scrivere quello che vorremmo, sì, dico, se mi voleste mandare a dire alcuna cosa segreta, il manifestaste a bocca a lui sicuramente, perlocchè potete. Ciò che per me si può fare, se bisognasse dare la vita, volentieri la darei in onore di Dio ed in salute dell’anime. Jesù dolce. Jesù amore.