Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/97

Da Wikisource.

59

della dolce sposa di Cristo Jesù, più che seguitare il semplice consiglio di questo giusto uomo, che vi pone, che meglio vi sarebbe a voi e ad altri ministri della Chiesa di Dio abitare fra gl’infedeli Saraceni, che fra la gente di Roma o d Italia. A me piace la buona fame che egli ha della salute degl’infedeli, ma non mi piace che egli voglia togliere il padre alli figliuoli legittimi, ed il pastore alle pecorelle congregate nell’ovile; e mi pare che voglia fare di voi, come fa la madre del fanciullo quando li vuole togliere il latte di bocca, che si pone l’amaro in sul petto, acciocchè senta prima l’amaritudine che il latte; sicchè per timore dell’amaro abbandoni il dolce, perchè ’l fanciullo si inganna più coll’amaritudine che con altro; così vuole fare costui a voi, ponendovi innanzi l’amaritudine del veleno e della molta persecuzione per ingannare la fanciullezza dell’amore tenero sensitivo, acciocchè per paura lasciate il latte, il quale latte di grazia seguita dopo il dolce avvenimento vostro. Ed io vi prego da parte di Cristo crocifisso, che voi non siate fanciullo timoroso, ma virile: aprite la bocca ed inghiottite l’amaro per lo dolce. Non si converrebbe alla vostra santità d’abbandonare il latte per l’amaritudine. Spero per la infinita ed inestimabile bontà di Dio, che, se vorrete, vi farà grazia a noi ed a voi, e che voi sarete uomo fermo e stabile, e non vi muoverete per veruno vento, nè illusione di dimonio, nè per consiglio di dimonio incarnato, ma seguiterete la volontà di Dio, ed il vostro buono desiderio, ed il consiglio de’ servi di Jesù Cristo crocifisso. Non dico più; concludo, che la lettera mandata a voi non esca da quello servo di Dio nominato a voi, nè che ella fosse scritta molto dalla lunga; ma credo che ella venga ben di presso, e da servi del dimonio che poco temono Dio, che in quanto io credessi che ella uscisse da lui, non il reputerei servo di Dio, se altro non ne vedesse. Perdonate a me, padre, il favellare troppo presontuosamente: umilemente v’addimando che mi perdoniate e doniate la vostra benedizione. Perdonate nella santa e