Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/137

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13questo vivereste in ogni male e senza veruna ragione.

Ma potreste dire a me: in che modo ci posso intrare?e come mi ci posso conservare dentro? ftispondovi; voi sapete che senza il lume in neuno luogo potremo andare, se non in tenebre, dalla qual tenebre saremo offes», ed in questa tenebre non potreste cognoscere la vostra necessità di quello che vi bisogna ira via!

Noi siamo tutti viandanti e peregrini, posti nella strada della dottrina di Cristo crocifisso: chi va con conimandamenti nella carità comune, e chi va per li consigli per la carità perfetta, non scordandosi però dei commandamenti: per questa via neuno può andare senza il lume (y/); perocché non avendo lume, non potrebbe vedere il luogo dove gli conviene riposare, nel quale luogo può discernere chi l’offende, e chi il sovviene. Questo luogo è la casa del cognoscimento santo di sè, la quale casa l’anima vede col lume della santissima fede, che sta nella strada della dottrina di Cristo crocifisso, cioè che colui che vuole seguitare, subito entra in sè medesimo. In questa casa truova il principale nemico suo che’l vuole offendere, cioè la propria sensualità, ricoperto col manto dell’amore proprio, il quale nemico ha due principali compagni con molti altri vassalli d intorno; l’uno è il mondo con le vanità e delizie sue, il quale s’è fatto amico dell’appetito sensitivo, che disordinatamente desidera; 1 altro è il dimonio co’ suoi inganni e con false e diverse cogitazioni e molestie, alle quali la volontà sensitiva è inchinevole, che volontariamente si diletta ili esse cogitazioni per qualunque modo il dimonio gli le ponesse innanzi. Questi principali nemici hanno molti servitori, che tutti stanno per offendere 1 anima, se per lo lume non è discreta a ponerci rimedio; e perù la ragione trae fuora il lume della santissima fede, ed intra in casa, e signoreggia la propria sensualità, perchè ha veduto che ella non cerca, nè vuole altro che la morte sua; e però s è accompagnata co* falsi suoi nemici: questo ha cognosciulo col lume, e peiò