Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/225

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Annotazioni alla Lettera 78.


(A) Sì questa lettera a Fra Niccolò di Ghida, sì la precedente a Fra Filippo di Vannuccio ed a Fra Niccolò di Piero fu per la santa dettata, allorchè stavasi astratta da’ sentimenti. Questo Fra Niccolò di Ghida fu di bontà di vita non ordinaria, ond’è tra gli uomini illustri in santità, de’ quali è stata madre feconda la città di Siena e nutrice industriosa la religione olivetana. Egli di prima fu medico di professione, ed espertissimo in quella facolta: stanco del mondo vestì l’abito d Mont’Oliveto, essendo già discepolo nello spirito di questa serafica maestra. Oltre a questa lettera n’ebbe egli due altre della santa, comuni però ad altri de’ suoi compagni in questa religione, se l’aggiunto di Ghida è lo stesso con quello di Ghita, giacché trovasi di tal maniera variato questo nome, e probabilmente per abbaglio, dovendosi sempre leggere Ghida e non Ghita.

(B) È uscito dalla cella mentale. Assai volte esorta la santa non pure i monaci, ma gli altri religiosi ancora ad essere amanti della cella che essa dice attuale, cioè dire materiale; ma più ancora li vuole tutti amatori della cella che appella mentale, e noi diremmo interiore; della mentale od interiore cella assai ragionano i santi o devoti che scrissero d' ascetica, e s. Ambrogio ne insegna esser questo ritiramento a tutti necessario. Ma sovrana maestra ne fa certamente questa serafica vergine che appresa l’avea dal Padre-dei lami, e meglio ch’altri mai potè addottrinarne altrni, come fece nel suo Libro del Dialogo ed in molte di sue Epistole. Il P. f).

Carlo Tornasi chierico regolare ed uomo insigne in dottrina, prudenza e pietà di cui die’breve si, ma illastre testimonio il cardinale Sforza Pallavicino, nel dedicare che a lui fa il terzo Libro delTArle della perfezion cristiana, e più a disleso l’autore che ne; scrisse la vita poco dopo che fa morto, tutti gli ammaestramenti di questa santa maestra intorno a questa cella delPanima, ha diligentemente raccolti e divulgati colla stampa l’anno’1668. dedicandoli al pontefice Clemente IX, con questo titolo. La Cella interna di santa Caterina di Siena, delincata denotisi imamente e minutisiimamente dalla penna seràfica dell* stessa santa.

S. Caterina. Opere. T. IV. i5 I