Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/248

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248 veruno e che li possa tórre la signoria, se ella non vuole, e questa ha dato ad ogni creatura.

IV. Ma io ni* avvedo che la divina Providenzia vi ha posti in una navicella, acciocché non veniate meno nel mare tempestoso di questa tenebrosa vita, cioè la santa e vera religione, la quale navicella è menata col giogo della santa e vera obedienzia. Pensate quanta è la grazia che Dio v’ha fatta, cognoscendo la debilezza delle braccia vostre, che chi è nel secolo naviga in questo mare sopra le braccia sue, ma colui che è nella santa religione, naviga sopra le braccia d’altrui; se elli è.; vero obediente, non ha a rendere ragione di sè medesimo, ma ha a rendere l’ordine che elli ha osservata l’obedienzia del prelato suo. A questo mi avvedrò che voi seguitarete l’Agnello svenato, se sarete obedienti. Già v’ho detto, che io voglio che impariate dal dolce e buono Jesù, che fu obediente infino alla morte, adempì la volontà del Padre e 1’obedicnzia sua; così vuole Dio che facciate voi, che voi adempiate la volontà sua, osservando l’Ordine vostro, ponendovela per specchio; innanzi eleggere la morte, che trapassare, mai 1 obedienzia del prelato.

Guardate già (B), che se mai veruno caso venisse, e Dio per la sua pietà il levi, che il prelato comandasse cose che fussero fuore di Dio, a queslo non dovete, nè voglio anco io che obediate mai, perocché non si debbe obedire la creatura fuore del Creatore; ma in ogni altra cosa vogliate sempre obedire, non mirate a vostra consolazione, nè spirituale, nè temporale.

V. Questo vi dico, perchè alcuna volta il dimonio ci fa vedere sotto colore di virtù e di più devozione, vorremmo i luoghi e tempi a nostro modo, dicendo!

nel cotale tempo e luogo, io ho più consolazione e pace dell’anima mia: l’obedienzia alcuna volta non vorrà, dico ch’io voglio, e dovete seguitare più tosto l’obedienzia che le voalre consolazioni: pdnsate cli

questo è uno inganno occulto che tocca a tutti i servi