Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/29

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2 9 carità; perocché la carità del prossimo declina da quella di Dio (5); onde perchè elli ama Dio,, ama il prossimo suo, ed ingegnasi di servirlo; perchè conobbe la verità di Dio, vedendo l’amore ineffabile che elli ha marni festa to col mezzo del sangue del suo Figliuolo; e perchè vede che Dio non cessa mai la sua bontà, cioè d’operare in lui e nell’ altre creature la grandezza e bontà sua, facendoli molti beneficj però non pare possa, nè può cessare d’ amare il suo Creatore, mentre che sta in questo conoscimento;„ perocché condizione è dell’amore damare sempre, quando si vede amare, e l’amore non sta mai ozioso; ma sempre adopera grandi cose, onde l’anima viene a fortezza ed a perfetta perseveranzia; e per lo grande conoscimento che truova della bontà di D’O, conosce molto più perfettamente la miseria sua: perocché ogni cosa si conosce meglio per lo suo contrario, vedendo col lume della santissima fede sè non essere, ma l’essere suo avere da Dio, ed ogni grazia che è posta sopra Y essere; (perocché senza l’essere, niuna grazia saremmo atti a ricevere), e veaesi ricreato a grazia nel sangue dell’unigenito suo Figliuolo, e con tutto questo sempre si vede essere ribello a Dio.

III. Onde ha materia di concipere uno santissimo odio, ed odiare in sè la perversa legge che impugna contro lo spirito. E pensate, che non si debba odiare solo in uno tempo, cioè quando alcuna voltasi vede assediato dalle impugne e molestie della carne e della negligeuzia e sonnolenza sua, ma d’ogni tempo debba odiare; ogni tempo gli debba esser tempo d’odio.

Poniamo che debba crescere più a uu ora che un’ altra (C), secondo le molestie e le disposizion* che elli sente in sè. - .

IV. E perchè elli senta abbassare il fuoco, e cominci a mortificare, non debbe però levare l’odio; ma nel tempo della pace s’abbi ben cura, perocché elli non se ne può fidare, ma riescali addosso con una vera e profonda umiltà; sì con l’odio e con la umiltà si levi