Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/31

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3i, suo, col peccato sì, ma non con la propria persona del prossimo, anzi l’ama come sò medesimo, cercando teneramente la salute sua; e perchè elli lia fatto guerra con sè medesimo e con la propria sensualità, però non la può fare, nè fa con Dio, nè col prossimo suo, perocché ogni oflesa che si la a Dio o al prossimo, si fa, perchè elli non s’odia, ma amasi di proprio amore sensitivo, per la quale cosa non persevera mai in alcuno bene che cominciasse, perocché la perse vera nzia viene dallodio e dall’amore, come detto è, e 1 amore s’ acquista per lo lume della santissima fede; la quale e la pupilla dell’ occhio deh intelletto esercitato con libera volontà, che in verità voglia conoscere sè e la bontà di Dio in sè. e riconoscere op;ni grazia dal suo Creatore, ed il difetto

le colpe sue dalla propria, sensualità. Altra via non ci ha; c però vi dissi, che io desideravo di vedervi costante e perseverante nella virtù, considerando me che ella non si può avere, se non per lo modo che detto abbiamo.


V; Onde io vi prego per l’amore di Cristo crocifisso, che ora, mentre abbiamo il tempo, il quale è tempo di vigilia e di conoscimento, che poliamo conoscere con frutto e con merito, e passato il tempo, sapete che non è così, voi non stiate a dormire, ma vegliate continuamente, e non solo della vigilia corporale, ma della vigilia intellettuale, alla quale vigilia seguita la continua orazione, cioè 1’affocato desiderio ed amore dell’anime verso il suo Creatore; perocché sempre ora in onore di Dio ed in salute dell anime; Bagnatevi nel sangue di Cristo crocifisso, e muoja ogni piacere e parere umano: sicché morta ogni voluntà propria, corriate per la via della verità. Altro non vi dico.

Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore. 1: