Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/170

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170 l’ama fuore della volontà di Dio, ma bene l’ama per Dio, unde l’amore suo è ordinato.

II. Cbe se egli ama la creatura, l’ama per l’amore del Creatore con modo e non senza modo, con misura e non senza misura; e con quale misura ?’ con quella della carità di Dio: non tolle altra misura, perocché ne rimarrebbe ingannato, siccome fanno molte persone imperfette, che si lassano pigliare al dimonio coll’amo dell’ amore, cominciando a misurare con la carità di Dio, cioè d’amare le creature per lui, poi escono di questa dritta misura, e caggiono nella misura della propria sensualità, e vedrassi il cieco, che col1’ amo della devozione ha perduto Dio e l’orazione santa, della quale s’aveva fatta madre, vedesi gitlare a terra l’armi, con le quali si difendeva, indebilita la volontà, e fortificati i suoi nemici, e trovasi nell’ultima ruina: già ha conceputa la morte; non ha se non a parturire e non si sente, ne fugge quella creatura come veleno, ma seguita e va dietro al veleno!

le velenate cogitazioni e movimenti non potiamo noi tenere, che non vengano, perché la carne è pronta ad impugnare contra lo spirito, ed il dimonio non dorme mai, anco insegna a noi negligenti esser solìiciti alla vigilia; ma bene può il libero arbitrio legare la volontà che ella non consenta, nè volontariamente gli riceva in casa sua, e può fuggire, che attualmente non si voglia ritrovare in quello luogo, ma per la sua ciechità pare che voglia aspettare, che si vegga cadere uno angelo dal cielo e andarne nel profondo dell’ inferno. 0 maladetta devozione, quanto sei escita dalla misura tua (li). O sottile amo, tu entri queto come il ladro che fura, poi ti fai domestico della casa, e poiché hai abbacinato rocchio dell intelletto, ti fai manifesto e non se’ veduto, ma ben si sente la puzza tua.

III. 0 carissimo e dolcissimo fratello in Cristo dolce Jesù j tolhamo la mano dell’odio con contrizione di cuore e dispiacimento della colpa, e con essa mano