Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/118

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J18 Annoine ioni alla Lettera 163.

(A) Speculandosi col, lume nel lume; del dolce ed amoroso Verbo.

Del lume-che tonto dalla santa si desidera alle anime, s’è Livellalo ad altro luogo.’ . r (B),l capoversi dì questo libro: Non essendo a quei tempi in uso la stampa, ritrovamento del seeolo seguente, erano i libri scritti a penna, ed i loro scrittori poneano speziale industria ne’capoversi, cioè nella prima lettera il’ ogni verso che si facea da capo priitcipiandosi nuovo periodo formandola e più grande, e de’più bei colori, come vedesi per ognuno ne’libri antichi scritti’» mano.

(C) Ed i servi suoi si pongono al contrario, dicendo che non è. bene.

Parla la santa per esperienza, avendo con suo gran travaglio provata alcun tempo questa infelicità-d’essere contrariata da’padri spirituali, al modo del vivere per essa intrapreso d’ordine del Signore.

Lo stesso accadde a santa Teresa, e ad altre gran servo di Dio.

(77) Del mio venire costà. Sta la città d’Orvieto fuori della strada ordinaria, che di Siena eonduce a Roma per circa otto miglia, nè in essa v’ è memoria cbe la santa vi fosse in occasione di questo suo viaggio alla santa città.’ ’ s 4 j