Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/146

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i/jG A CATARINA DELLO SPEDALUCCIO (A) ED A GIOVANNA DI CAPO J. Le prega a sopportare le persecuzioni e mormorazioni degli uomini con santa pazienta ed umiltà, seguitando la dottrina di Jesù Cristo per gloria di Dio e per salute dell’anime; dipo, deplorando le persecuzioni e miserie della Chiesa, le invita ad ofìerire continue orazioni per la medesima.

II. Rivolta ad Andrea la prega ad esser perseverante nel servizio di Dio per non abusarsi della sua misericordia usata verso di lei nel liberarla dallo stato del peccalo, e colla croce di Gesù Cristo esercitar l’obbedienza ed ojroi altra virtù.

o Al noma di Jesu Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. ilarissime figliuole in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de* servi di. Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi fondate in vera pazienzia e profonda umilità, acciocché potiate seguitare il dolce ed immaculato Agnello, perocché in altro modo non potreste seguitarlo. Ora ò il tempo, figliuole mie, di mostrare, se noi abbiamo virtù, e se sete figliuole o no: con pazienzia vi conviene portare le persecuzioni e le detrazioni, infamie e mormorazioni delle creature con umilità vera e non ’ con scandalo, nè con impazienzia, nò levare il capo per superbia contra ad alcuna persona. Sapete bene, che questa é la dottrina che n’ è stata data cioè, che