Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/164

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164 cuore con l’odio e col dispiacimento di te: fa che tu sia la minima delle minime, subietta per umilità e pazienzia ad ogni creatura per Dio non con scusa, ma con dire mia colpa; e così si vincono i vizii nell’anima.tua e nell’anima di cui tu il dicessi per la virtù dell’umilila. Ordina il tempo tuo, la notte alla vigilia, dato che tu hai il debito del sonno al corpo tuo,-e la mattina alla chiesa con la dolce orazione, e non spenderlo in favellare infìno all’ora debita. Di questo e d’ogni altra cosa non ti ritragga altro che o la necessità, o l’obbedienzia, o la carità, come detto è: dopo l’ora del mangiare ricoglieti un poco a te, e poi fa manualmente alcuna cosa, secondo che t’è di bisogno: ad ora del vesparo e tu va, e fa cavelle, e quanto lo Spirito Santo ti fa fare, tanto fa, e poi ritorna, e governa l’antica tua madre senza negligenzia, e provedela di quello che li è di bisogno, e sia tuo questo peso. Di qui alla mia tornata fa che tu facci sì, che tu adempia il desiderio mio. Altro non dico. Permane nella sanla e dolce dilezione di Dio.

Jesù dolce, Jesù amore.