Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/172

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1 72 schifassi di mangiarlo alla mensa del Figliuolo, in su la quale mensa cel conviene mangiare; perocché senza pena non si può avere, e nel padre non cade pena, ma solo nel figliuolo; e perchè senza pena non potevamo passare questo mare tempestoso, però questo dolce ed amoroso Verbo, in cui cade la pena, si fece via e regola nostra, e battè la strada col sangue suo.

Adunque non dormiamo noi serve ricomperale dal sangue di Cristo, se vogliamo essare spose fedeli; ma deslianci dal sonno della negligenzia, e corriamo per questa strada di Cristo crocifìsso, con spasimato ed ansietato desiderio. Ora è il tempo da non dormire, perocché vediamo il mondo in maggior necessità che fusse mai, e però io t’invito e ti comando, che tu rinovelli il pianto ed il desiderio tuo con molte orazioni per la salute di tutto quanto il mondo, e per la reformazione della santa Chiesa, che Dio per la sua bontà dia grazia al padre nostro, che compia quello che elli ha cominciato, che secondo che m è stato scritto da Roma (A), pare che elli cominci virilmente, perocché pare che voglia attendere ad acquistare anime!

e perchè io so il santo desiderio suo ho speranza, se i miei peccati non lo impediscono, che tosto s’averà la pace. Altro non dico, se non che tu gridi con voce e fede viva nel cospetto di Dio. Permane nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.