Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/235

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235 lasciano sempre la morte nell’ anima «.li colui che li possede, e nel fine della morte se non si corregge, il conducono alla morte eternale, sì che per suo difetto sì è privato della visione di Dio, e fattosi degno della visione, è conversazione delle dimonia; ed è cosa giusta e convenevole, che sostenga pena infinita colui che offende Dio, che è bene infinito. Dico di quello che spende tutta la vita sua in delizie ed in vivere splendidamente cercando i grandi onori nelli gran conviti, e molli adornamenti, e tutta la sustanzia loto non spendano in altro, ed i poverelli si muoiono di fame; ma essi sempre cercano le grandi e le molte vivande, nettezza di vasi, le care mense, e delicati e ornati vestimenti, ma non si curano dell’ anima tapinella che si muore di fame, però che gli tollono il cibo della virtù e della santa confessione, e della parola sanla di Dìo, cioè della parola incarnata unigenito suo Figliuolo, del quale doviamo seguitare le vestigie per affetto ed amore, amando quello che egli ama, cercando ((nello che egli cercò, amare le virtù e spregiare il vizio, cercare i’ onore di Dio e cercare la salute di noi e del prossimo nostro; e però disse Cristo, che di solo pane non viveva 1’ uomo, ma della parola di Dio. Adunque voglio, caro e dolce signore, e fratello in Cristo dolce Jesù, che seguitiate questa dolce parola con virtù vera Cristo crocifisso, e non vi lasciate ingannare al mondo, nè alla forte gioventù; però che, seguitando noi pure il mondo, potrebbe esser detto a noi quella parola che disse Cristo benedetto de’Giudei: costoro sono simili a’sepolcri che di fuore sono begli e scialbati, e dentro sono pieni d’ossa e di puzza dimoiti.

O quanto dice bene la dolce e prima Verità: e veramente egli è così, che di fuori pajono begli con molti adornamenti, empiendosi il cuore e l’affetto di queste cose morte e transitorie, che generano puzza e fastidio di disonestà nell’anima e nel corpo. Ma io spero per la bontà di Dio, che voi v’ingeguarete di corregger sì la vita vostra, che questa non toccherà a voi, ma con grandissimo