Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/253

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253 medesimo, ne le iia gettate fuore, ed il frullo è riposto nella memoria per ricordamento delli benefìcj di Dio, ricognoscendo d’averli da lui e non per sua propria virtù. Che arbore ci pone? L’arbore della perfettissima carità, che la cima sua s’unisce col cielo, cioè nell abisso della carila di Dio: i rami suoi tengono per tutta la vigna, onde mantengono in freschezza li frutti, perchè tutte le virtù procedono ed hanno vita dalla carità: di che s’innaffia? non d’acqua, ma di sangue prezioso sparso con tanto fuoco d’amore, il qual sangue sta nel vasello del cuore, come dello è, e non tanto che egli ne innaffi questa vigna dolce e dilettevole giardino, ma egli ne dà bere al cane della coscenzia abbondantemente, acciò che fortificato facci buona guardia alla porta della volontà, acciò che niuno passi, che esso non il faccia sentire, destando col grido suo la ragione e la ragione col lume dell’ intelletto ragguardi se sono amici o nimici. Se sono amici, cbe ci siano mandati dalla clemenzia dello Spirito Santo, ciò sono i santi e buoni pensieri, schietti consigli e perfette operazioni, siano ricevuti dal libero arbitrio, disserrando la porta con la chiave dell’ amore. E se sono nemici di perverse cogitazioni, li cacci con la verga dell’odio con grandissimo rimproperio, non si lassino passare se non sieno correlte, serrando la porta della volontà che non consenta a loro. Allora Dio vedendo che il lavoratore del libero arbitrio, il quale egli mise nella vigna sua, ha ben lavorato in sè ed in quella del prossimo suo, sovvenendolo in ciò’che li è stato possibile per dilezione cd affetto di carità, egli si riposa dentro in quell’ anima per grazia; non che per nostro bene a lui cresca riposo, però che non ha bisogno di noi, ma la grazia sua si riposa in noi; la quale grazia ci dà vita, e rivesteci ricoprendo la nostra nudità; dacci il lume e sazia 1 affetto dell’anima, e saziata rimane affamata; dalle il cibo ponendole a mangiare alla mensa della santissima croce; nella bocca del santo desiderio dà il latte della divina dolcezza,