Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/38

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\ 38 . « i i i ■ A SUOR BA RTOLOME A DELLA SETA MONACA DEL MONASTERIO DI SANTO STEFANO DI PISA (J).

I. L1 esorta a vestirsi dui vestimento reale della carità, mostrando . come questa ricopre la nudità, nasconde la vergogna, cioè, del peccato e del limor servile, e scalda e consuma la freddezza dell’amor proprio. La prega a spogliarsi del detto amor proprio per poter osservare la vera obbedienza, non curandosi delle pece, travagli e mormorazioni, ma lutto portando con pazienza ad imitazione di Gesù Cristo.

J5I» j41 nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

T. ilarissima figliuola in Cristo dolce Jesìi. Io Catarina, serva e schiava de* servi di Jesù Cristo, scrivo a te nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi vestita del vestimento reale, cioè del vestimento delTardentissima carità: perocché è quello vestimento, che ricopre la nudità, e nasconde la vergogna, e scalda e consuma il freddo. Dico che ricopre la nudità, cioè, che ranima creata all’imagine e similitudine di Dio avendo l’essare, senza la divina grazia non averebbe il fine per lo quale fu creata. Convienci dunque principalmente il vestito della grazia avere, il quale riccceviamo nel santo ballcsmo, mediante il sangue di Cristo. Con questo vestimento i fanciulli, che muojono in puerizia hanno vita eterna; ma noi spose., cli

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