Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/73

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dissima gratitudine dal suo Creatore. Allora cresce uno fuoco di desiderio santo nell’anima, che sempre si notrica di cercare l’onore di Dio e del ciLo delle anime con pena, sostenendo infino alla morte: se fusse ingrata, non tantoché ella si dilettasse di sostenere per onore di Dio e per mangiare questo dolce cibo, ma se pure una paglia se li vollesse tra piei, sarebbe incomportabile a sè medesima; darebbe 1’ onore a sè, notricandosi del cibo della morte del! amor proprio di sè medesima, che li germina ingratitudine e privala della grazia.

IL Unde considerando io quanto è pericoloso questo cibo, dissi ch’io desideravo di vedervi grate e cognoscenti di tante smisurate grazie, quante avete ricevute dal vostro Creatore; e specialmente ora per 10 presente d’aver degnato la santità del vicario di Cristo d’avere conceduto a tutte voi la santa indulgenza (B), la quale è la maggiore grazia che in questa vita potiate ricevere. Convienvi adunque essare grate verso Dio, amandolo con tutto il cuore d’uno amore spasimato senza mezzo, che altremenli non sarebbe schietto, nè buono amore; e voglio anco siate grate verso il santo padre, rendendoli umile e continue orazioni, che’l dobbiamo fare per debito, si in quanto egli è a noi padre, e sì per la grazia ricevuta da lui, e per lo grande bisogno, nel quale ora 11 vediamo. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.