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VATICINIO
SCORDA pure, se puoi, scorda l’incanto
De i giorni che un per l’altro abbiam vissuto;
Lo schietto riso, il subitaneo pianto,
L’estasi in cui, tremando, il labbro è muto.
Spezza il legame più gentile e santo
Che stretti insiem due cori abbia tenuto,
Segui la donna che ti passi accanto,
Ne’ ricolmi bicchier cerca un aiuto.
Io prevedo, io lo so che dopo molto
Triste vagabondar di suolo in suolo,
Senza l’amor che fa pensare a Dio,
Un giorno asconderai pallido il volto
Fra le mani convulse, e stanco e solo,
Griderai singhiozzando il nome mio.