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Pagina:Cattermole - Versi, Roma 1883.djvu/167

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VISITE D’UN COLLEGIALE


ERA un innamorato adolescente,
     Ne le movenze e ne’ discorsi incerto;
     Nero, alto, magro, co ’l grand’occhio ardente
     E mesto, come un figlio de ’l deserto.

Io sbadigliavo. Ei con pupille intente
     Fisava il mazzo che m’aveva offerto,
     O i suoi stivali: o ancor più avidamente
     Il mio vestito sovra il seno aperto.

E pur vi son de’ cervellini grami
     Capaci a dir, pensate un poche cosa!
     Ch’è colpa mia se non passò a gli esami!

Dio buono, e s’io gli ho detto una parola
     Intima, insinuante, affettuosa,
     L’ho consigliato a star de l’altro a scuola.