Pagina:Cattermole - Versi, Roma 1883.djvu/83

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INVERNO


VENGA Maggio e con lui vita novella:
     Io sento in me che non potrò scordare
     Come la stanza mia, questa mia cella,
     Empita ha il verno di memorie care.

Qui m’han parlato un’immortal favella
     Strani, ignoti poemi, e qui sognare
     Amai con l’azzurrognola fiammella
     Che di folletti allegra il focolare.

Le tue camelie bianche e le viole
     Ogni dì fra’ miei lugubri pensieri
     Hanno portato un pensiero de ’l sole.

Ma che son fiori, sogni ed armonia?
     Accarezzata co’ begli occhi neri
     Qui tu m’hai, susurrando: anima mia!