Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/314

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308 annotazioni.


E il Tasso, quasi traducendo, fa dire da Armida a Rinaldo:

Nè te Sofia produsse, e non sei nato
Dell’Azio sangue tu; te l’onda insana
Del mar produsse e il Caucaso gelato,
E le mamme allattar dì tigre ircana.

Virgilio aggiunge:

Nam quid dissimulo? aut quæ me ad maiora reservo?
Num fletu ingemuit nostro, num lumina flexit?
Num lacrymas victus dedit, aut miseratus amantem est?

E Tasso non smette dal tradurre:

Che dissimulo io più? l’uomo spietato
Pur un segno non diè di mente umana.
Forse cambiò color? forse al mio duolo
Bagnò almen gli occhi, o sparse un sospir solo?

Se Omero e Virgilio richiedessero le loro penne, quanti poeti, e dei più famosi, resterebbero spennacchiati come la gazza!




LXXXII.



Che risponde a quello dell’Epitalamio:

Dieta nihil metuere, nihil periuria curant;