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stesso nell’anno 1017. Un Alberto da Biandrate chiamato da Landolfo potentissimo Lombardo intervenne alla crociata dell’anno 1100 con Anselmo IV Arcivescovo di Milano (1). Un giovine Conte poi di questa famiglia, chiamato da Tristano puer altae indolii, intervenne all’assedio dell’infelice Como nell’anno 1119, e nel 1137, sotto il nome di Guido, venne dai Milanesi creato Duce supremo delle loro armi. Da questo tempo sempre più andò crescendo la potenza di lui a danno di Novara, e de’suoi Vescovi. Ottone Vescovo Frisingense (2) parlando di Novara cosi scrive: Est autem Novaria civitas non magna; sed ex quo ab Imperatore Henrico olim eversa raedificari coepit, muro novo, et vallo non modico munita Comitem habens in sua dioecesi Guidonem Blandratensem qui praeter morem Italicum tolum ipsius Civitatis territorium, vix ipso cimiate excepta, Mediolanemium possidet auctoritate. Intanto Federico Barbarossa contornato da poderoso esercito, e seguito dalle genti delle città Italiane portavasi nell’anno 1158 con tra Milano, e già trova vasi questa città in angustie per fame e per malattie, quando il conte Guido di Biandrate, uomo saggio e grandemente stimato da tutti, entrato in Città con tal facondia perorò che indusse quei cittadini ad implorare misericordia dall’Augusto Sovrano. La conchiusa pace fu però di corta durata, e nelle successive guerre, di cui l’esito è a tutti noto, il conte Guido abbandonali i Milanesi, dedicossi intieramente alla causa del Barbarossa, dal quale sembra ottenesse perciò ancora maggiore ingrandimento, e lo stesso Contado dell’Ossola. Le cose però non sempre corsero felici pel fiero e sanguinario Augusto: chè malconcio dalla pestilenza; respinto da Milanesi; abbandonalo successivamente dalle collegate Città e fra queste da Novara, ritirassi prima

  1. Vedi Muratori Annali T. VI. pag. 284.
  2. De rebus gestis. Fideric. Lib. 2. cap. 4.