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cioè grani sei, ed un terzo circa di materia salina in dissoluzione per ogni litro, ossia per ogni oncie trentasette di acqua minerale. Tali acque mostransi efficacissime nelle eruzioni impetiginose, negli ingorgamenti scrofolosi, nelle piaghe cutanee inveterate, e prese per bevanda manifestano una facoltà deostruente sui visceri del basso ventre, e specialmente sui cronici induramenti del fegato, e della milza. L’azione risolvente di queste acque devesi specialmente all’iodio recentemente in esse scoperto dall’esimio chimico signor Bianchetti da Domodossola. Il comune di Craveggia fece da poco tempo innalzare in quel luogo un comodo fabbricato, dove nella stagione estiva trovano alloggio, e sufficiente trattamento gl’infermi che si portano a quei bagni. L’affluenza
però non è molto considerevole, troppo disastroso essendo il viaggio per chi non gode prospera salute, troppo selvaggio il luogo per chi accorre ai bagni per seguir la moda, e passarvi allegramente qualche mese dell’anno. Se non che ministri noi in Valle dell’arte salutare da oltre anni quindici, e testimonii delle sorprendenti guarigioni ottenute delle anzidette malattie mercè le acque di Craveggia, non cesseremo mai dall’incorare quei cronici, che già esaurirono ogni farmaco, e disperarono della loro sanità, a ricorrervi con fiducia
malgrado ogni disagio; che forse non lo faranno invano.
I monti della valle Vigezzo hanno per la massima parte una superficie terrosa coperta da numerose piante d’alto fusto.