Pagina:Cavalli - Cenni statistico-storici della Valle Vigezzo I.djvu/50

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stri, noi lo ignoriamo. — Item statutum, et ordinatum est quod amnes vicini terrae Maleschi teneantur, et obbligati sint ponere unum agrum de rapiciis. Et hoc sub poena pro quolibet contrafaciente soldorum viginti imperialium. Et ulterius quod non sit aliqua persona sive mascula sive foemina, parvus, vel magnus ex vicinis dictae terrai Maleschi quae audeat nec praesumat colligere, net colligi facere in campis alienis aliqua rapicia, seu rapa, nec etiam aliquos caules sine speciali licentia illius cui erit dicta rapicia, rapes, sive caules. Et hoc sub poena pro quolibet contrafaciente et pro quolibet vice soldorum duorum imperialium, et poena duplicetur de nocte. Anche nei territorii di Crana, e Buttogno venivano altre volte coltivate le viti, e di questa coltivazione se ne vedono ancora le vestigia. Ma in questi, come in quello di Malesco ora scomparvero, può dirsi intieramente. Sarebbe questo una prova, che il clima Vigezzino col progredire dei secoli si facesse più rigido, oppure, che quelle coltivazioni erano disapprovate dalla madre natura, la quale prescrisse che la vite non germogliasse oltre una data elevazione? Noi propendiamo a quest'ultimo sentire, e crediamo che l'esperienza persuase l'abbandono di un lavoro stato imposto sin d'allora dalla forza, e non dall'amore dell'utile, ed eseguito per timor delle pene.

La ricolta delle castagne, e delle noci non è mai rilevante, e spesso nulla, sia perchè viene essa distrutta per tempo dalle brine, sia perchè non perviene ad una perfetta maturazione. La canapa, ed il lino vi prosperano discretamente; ma gli abitanti non ne raccolgono quanto basta pei loro bisogni. Il fieno è il prodotto principale, del quale e dai soli prati particolari, si ricavano pesi, o centinaia di libbre n° 25121, (Vedi le tavole XIII e XIV) oltre ad altri pesi n° 12560 raccolto nei pascoli, e boschi Comunali