Pagina:Cavalli - Cenni statistico-storici della Valle Vigezzo II.djvu/29

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lite prelesa «quella conlrarìa ai proprii privilegii, alla consae* ladine, alla giusliziav chiamando, conlro quella, e conlro qualunque siasi pagamenlo allamenle proleslando. E T opposizione corroborayano dimostrando, che le macine di valle Vigezzo erano di nessun reddito: coslrulle, e manlenule per para Decessila, e mosse da acque provenienli da sorgenti o rìyi non contemplali, ed anzi escluse dalle gride pubblicate nella materia di che si tratta. La prelesa sembrava per tal modo assopita, quando il notaio Matteo de Mallei da Domodossola scrìveva al Consiglio generale, avere egli per Vigezzo pagalo ai Commissarii dei mulini scudi quarantacinque, e ciò per ischivare, come diceva, maggiori spese di cavalcatura, esecuzione e prigionia minacciati da detli Commissarii a quelli di Vigezzo; chiedeva imperlanto pronta restituzione di lale somma. Stupirono i Consoli per la strana domanda, a cui risolutamente negavano soddisfazione, nessun mandato ricoDoscemlo nel Matleo de Mallei per eseguire un pagamento che la Valle non ammetteva, e che anzi formalmente impugnava.

Ricorse allora il Mallei al Pretore di Domo, il quale non meno ingiuslamenle che prepotentemente operando, fece arrestare io giorno di mercato diverse persone Vigezzine, e quelle trattenere nelle carceri di quel luogo sino a che venisse soddisfatta la pretesa. Se questa era giustizia, certamente noi non sappiamo che cosa sia ingiustizia. Bensì sappiamo che un simil modo di procedere era assai famigliare ai Pretori di quei tempi, che approfittando del giorno di mercato, in cui molti Vigezzini doveano recarsi a Domo, facevano ivi arrestare indistintamente qualunque persone per debiti pubblici e privati o non veri, o non liquidi, a gravissimo danno dei particolari e dei pubblici, a turbazione della giurisdizione dei Prelori dei rispellivi luoghi, a scandalo di tutti i buoni, a vantaggio dei tristi.

Se già altre volle fremettero i Consoli contro la prepotente pratica, ora conobbero la necessità di estirparla dalle fonda