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di cennino cennini. 133



Capitolo CLXXVII.

Del lavorare camere o logge a verdeterra in secco.


Alcuna volta si lavora in camera o sotto logge o poggiuoli: chè tutte le volte non si lavora in fresco: però ch’el trovi per altro tempo smaltato e vuoi lavorare in verde: pertanto togli verdeterra e ben macinata e temperata con colla da ingessare, non troppo forte, e danne con pennello di setole grosso per tutto il campo due o tre volte: quando hai fatto questo e che sia asciutto, disegna con carbone, a modo che fai in tavola, e formaFonte/commento: Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/249 le tue storie con inchiostro, o vuoi con colore nero, cioè con carbone di viti trito bene e temperato con uovo o vuoi pure rossume d’uovo e l’albume insieme; e spazzato di carbone, togli una scudella o catinella grande d’acqua o vuoi metadella a modo di Toscana. Appresso di questo, vi metti quanto sarebbe un cuslieri di mele e dibatte bene ogni cosa insieme. Fatto questo, togli una spugna e attuffala in questa acqua; premila un poco, e va’ con essa su per lo campo messo di verde: poi con acquerella di nero da’ le tue ombre ben dilicate e morbide e sfumanti. Poi abbi biacca macinata e temperata colla detta tempera d’uovo detto di sopra, e biancheggia le tue figure, come si richiede di ragion d’arte. Sopra le dette figure tu puoi dare alcuno coloruzzo svariato dal verde, come d’ocria, cinabrese e d’orpimento; e adornare alcuno fregetto ed eziandio mettere i campi d’azzurro. E nota che questo tale lavoro tu puoi anche in verde lavorare in tavola, e ancora in muro in fresco, smaltando e campeggiando col detto verdeterra, o vero che si vuole biancheggiare con bianco sangiovanni.


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