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Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/74

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34 trattato della pittura

e ’l verde riman più bello. E lavalo per questa forma due o tre volte, e sarà più bello.


Capitolo LIII.

Del modo come si fa un verde di orpimento e d’indaco.


Verde è un colore el quale si fa d’orpimento le due parti, e una parte indaco; e triasi bene insieme con acqua chiara. Questo colore è buono a dipignere palvesi e lancie, e anche si adopera a dipignere camere in secco. Non vuole tempera se non colla.


Capitolo LIV.

Del modo come si fa un verde d’azzurro e giallorino.


Verde è un colore che si chiama azzurro della Magna, e giallorino. Questo è buono in muro e in tavola, e temperato con rossume d’uovo. Se vuoi che sia bello più, mettivi dentro una poca d’árzica. E ancora è bel colore mettendovi entro l’azzurro della Magna, pestando le prugnole salvatiche, e farne agresto, e di quello agresto metterne quattro o sei gocciole sopra il detto azzurro; ed è un bel verde; non vuole vedere aria. E per ispazio di tempo quell’acqua delle prugnole viene a mancare.


Capitolo LV.

Del modo da fare un verde d’azzurro oltramarino.


Verde è un colore che si fa d’azzurro oltramarino e d’orpimento. Convienti di questi colori rimescolare con senno. Piglia l’orpimento prima, e mescolavi dell’azzurro. Se vuoi che penda in chiaro, l’orpimento vinca; se vuoi che penda in iscuro, l’azzurro vinca.