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C.


P

alazzo Pitti, nelle sue prime proporzioni dategli da Luca Fancelli su disegno di Filippo Brunelleschi a cominciare dal 1440. Venduto dai Pitti al Duca Cosimo dei Medici, l’Ammannati v’aggiunse il cortile (1558-1570) e gli ornamenti classici coi frontoni alle finestre del pianterreno (1568). Il palazzo contava allora sette finestre per ciascuno dei piani superiori. Giulio Parigi, per ordine di Cosimo II, l’ampliò (1620-1631) di tre finestre per lato in tutta l’altezza e v’aggiunse le due ali minori. I due bracci che oggi si veggono lateralmente alla piazza, detti rondò, furono principiati nel 1763. Il palazzo è dunque riprodotto in questa tavola quale si vide dal 1568 al 1620. Uguale aspetto presenta nel fondo del ritratto di una dama Pitti esposto agli Uffizi col n. 1153.


Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a penna e bistro di Giorgio Vasari Giovine.