Pagina:Cesare Balbo - Delle speranze d'Italia.djvu/115

Da Wikisource.

capo settimo 83

serie di lei, e chiamar insulto il palesarne le cause. Ma a me pare che il peggior insulto che si possa fare ad una generazione presente, sia il crederla incapace di sentir le colpe e le corruzioni degli avi. Venezia del Seicento fu corrotta un pò più, un pò meno, come l’altre province italiane. Tanto facilmente, io stava per dire tanto giustamente, s’attacca la corruzione dalle dipendenti alle indipendenti che soffrono tal vicina. — Non è dubbio: la men corrotta come la men dipendente fra le province italiane incominciò allora ad essere il Piemonte; grazie ai principi antichi e all’armi proprie che serbò. Io non temetti poc’anzi di sfogliare una corona, la quale si suole por fra l’altre sul capo de’ reali di Savoia; non fuggii dal dir principio o conferma della servitù italiana quel trattato di Cateau-Cambresis, che fu principio o conferma della potenza di quella casa. I fatti parlano, e la verità è sola utile, e sola rispettosa; ed a quali si vorrebbe servir più, a tali si debbe, non potendo altro, far omaggio almeno di essa qual si vede da ciascuno. Emmanuele Filiberto, spoglio del suo stato da Francia, è, per il primo e sommo diritto di propria conservazione, scusabile d’aver offerto, nobile e gran guerriero, i suoi servigi a Spagna; d’aver combattuta e vinta la giornata di S. Quintino, imposto il trattato di Cateau-Cambresis. Ma Emmanuel