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102 | DELLE SPERANZE D'ITALIA |
per l'indipendenza, e de o tre milioni di combattenti all'incontro, la vittoria non sarebbe dubbia; perchè la virtù d'una causa contò sempre molto, ed ora conta forse tutto; e se non su un campo di battaglia, certo su un campo di guerra, fa all'ultimo valer per dieci ogni difensor della causa virtuosa, riduce a un decimo del valor suo naturale ogni difensor della cattiva. - Ma qui sta il punto, qui la difficoltà: unire in campo quelle poche centinaia di migliaia di combattenti, unire all'impresa la nazione intiera. La difficoltà mi par grave; e valer la pena d'esser esaminata adagio, e facendo tutti i casi.
5. L'unione all'impresa d'indipendenza, ci pare non poter venire se non: I.° o spontaneamente dai principi italiani, 2.° o spontaneamente da una sollevazione nazionale, 3.° o per mezzo di una chiamata di nuovi stranieri, 4.° ovvero finalmente per qualche occasione che si afferrasse meglio che non fu fatto finora. Sono quattro speranze, o disegni. Esaminiamole ad una ad una.
6. SPERANZA I.a - DAI PRINCIPI. Questi non si possono unire se non o per mezzo di una confederazione che avessero già stretta, in che continuassero, e che volgessero allo scopo speciale dell'indipendenza; ovvero per una che facessero apposta. - Ma la prima, già difficile per sè come dicemmo, sarebbe impossibile poi a rivolgere allo