Pagina:Cesare Balbo - Delle speranze d'Italia.djvu/138

Da Wikisource.
106 DELLE SPERANZE D'ITALIA

date occasioni»; ed ai governati: “Deh non prendetele quand'anche vi son date a queste sollevazioni parziali. Dove che sia la prima, dove che resti la colpa ultima, è men colpa degli uni verso gli altri, che non verso la patria comune e straziata”. - Ma se la sollevazione universale contro agli stranieri è poco men che impossibile, ed una parziale è nociva, ei ci resta ad esaminare se non sarebbe il caso poi di una sollevazione generale, che si preparasse e facesse con quelle congiure o società segrete, che son tutt'uno comunque si chiamino, e qual che sia vessillo esse innalzino. E di queste poi non mi fermerò a dire tutte le bruttezze; non prenderò a mostrare che l'essenza loro, il segreto accettato prima di conoscerlo, l'obbedienza a un capo ignoto, la tendenza a un ignoto scopo, sono servitù moralmente peggiori di gran lunga che non qualunque servitù anche allo straniero; che a tenere e promuovere tali segreti, la dissimulazione si volge necessariamente in simulazioni, inganni e tradimenti; che non solo la bontà dello scopo non iscusa la malvagità de' mezzi, ma questa deturpa e perde quella, dichiarandone l'impostura, e che quindi quanto è più legittimo e santo uno scopo, tanto più son condannabili ed empi i cattivi mezzi; tutto ciò è chiaro a chi esamini la quistione di moralità. - Ma perchè sono e saran sempre