Pagina:Cesare Balbo - Delle speranze d'Italia.djvu/16

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x dedica seconda

se non ciò che seminammo; non abbiamo, se non la guerra che movemmo. Se non l’avessimo preveduta, noi avremmo avuta poca cognizione degli affari umani; se ce ne meravigliassimo ora, avremmo senno poco costante; se ci fermassimo o peggio ci arretrassimo, poco cuore.

In tutti i paesi dove duran parti (e patenti o latenti elle durano all’età nostra dappertutto), molti sono i quali amano la patria meno che non una frazione di essa, men che la parte o talora il ceto proprio; molti che amano la stessa parte propria, meno che non odiano gli avversari; molti che pretendono tutto conservare, e molti che tutto mutare; e molti che vorrebbero non solamente conservazioni o mutazioni, ma rivoluzioni od all’indietro od all’innanzi; e queste stesse, men come mezzi di profitti patrii che di proprii, profitti chi di roba, chi di gloria, chi di vendette. E a tutti questi è bello, è santo l’opporsi di qua e di là, il porsi fortemente in mezzo, in tutti i paesi del mondo. — Tuttavia, in quelli dove sono patenti le parti, dove apertamente si può combattere e per esse e contro ad esse, è minore il pericolo senza dubbio, e per ciò la fortezza de’ moderati. Colà essi possono colla parola, cogli scritti, colle azioni quotidiane e pubbliche, dimostrare la sincerità e virtù della propria moderazione; possono distin-