Pagina:Cesare Balbo - Delle speranze d'Italia.djvu/36

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4 occasione di questo scritto

gni avvilito piaggiatore, o non capiscono le prime, o sanno di farsi più merito colle seconde. Così è, che all’Italia, dominatrice già di tutto il mondo occidentale, riunitrice di tutte le maggiori civiltà antiche, serbatrice poi delle reliquie di esse, centro predestinato della religione cristiana, ordinatrice prima e rinnovatrice poi della disciplina ecclesiastica, rinnovatrice ed accresciti ice dei Comuni, rinnovatrice della civiltà e di tutte le colture, all’Italia scopritrice dell’Asia Orientale e, dell’America, all’Italia madre, oltre ai Latini, di Gregorio vii^ di Marco Polo, di Dante, di Raffaello, di Michelangelo, di Colombo, di Galileo e di Tolta, costoro vanno dissotterrando tuttodì non so quali glorie ignote, non so quanti grandi uomini oscuri, non so quali disputabili principii di qualsivoglia scoperta straniera. — Peggio assai quando costoro toccano al presente. Qui è il campo degli adulatori; qui versano consolazioni, incoraggiamenti agli ozii, ai vizii, al beato far nulla, al far male. Non siamo noi felici, operosi, gloriosi quanto ogni altro? Quai campi più colti, quali