Pagina:Cesare Balbo - Delle speranze d'Italia.djvu/89

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capo settimo 57

mai più, tenendo i Greci quasi tutta la parte orientale con Roma, i Longobardi quasi tutta la occidentale. Ma gl’Italo-Greci, o Imperiali, o come si dicevano Romani, furono senza paragone più indipendenti che non gl’Italo-Longobardi. Avevano Esarchi, Duchi, Governatori greci, stranieri; cattivi; ma obbedivano loro poco e di rado, obbedivano piuttosto ai Papi, a’ loro vescovi, a’ loro magistrati cittadini; erano già veri Comuni, a modo de’ lombardi e toscani di cinque secoli appresso; non tenevano conto dell’Imperadore greco lontano, se non come questi poi degli Imperadori tedeschi vicini od anche meno; e come questi, così quelli fecero le leghe e confederazioni già da noi accennate. E questa è la vera e bellissima origine della potenza temporale dei Papi; origine pari in antichità, superiore in vera legittimità a quella di qualunque regno europeo; scusa od anzi merito e virtù del loro costante resistere ai Longobardi; gloria di Gregorio Magno che prese primo la difesa di quel che restava d’indipendenza; gloria maggiore di Gregorio II che la difese contro ai Longobardi e P accrebbe contro ai Greci con una bella confederazione nazionale, e senza aiuti stranieri; scusa dei Papi successori di lui, che pressati da’ nemici vicini, abbandonati da’ signori lontani, ricorsero men vilmente che imprudentemente ed infelicemente