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La funzione dell’arte 63

tani i buddisti, che negarono all’arte il diritto di esistere.

Certo avevano torto quegli uomini e quelle nazioni di condannare l’arte in genere, cioè di voler sopprimere cosa che non si può sopprimere, uno dei mezzi più indispensabili di comunicazione tra gli uomini. Ma il loro errore era meno grande di quello che commettono ora gli Europei civili col favorire tutte le arti al solo patto che producano il bello, ovverosia che generino il piacere. Una volta si temeva che tra le varie opere d’arte ce ne fossero di quelle atte a guastar la gente, e si condannavano tutte per timore di queste ultime; oggigiorno invece la paura di privarci di qualche minimo piacere basta a farci accettare tutte le arti col rischio di ammetterne di molto pericolose. Errore questo assai più grossolano dell’altro, e tale da produrre conseguenze molto più disastrose!