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L’arte vera 67

In ogni età e in ogni società vige un senso religioso, comune a tutti, del buono e del cattivo, e serve di stregua a giudicar del valore dei sentimenti espressi dall’arte. Così avveniva presso gli Ebrei, i Greci, i Romani, i Cinesi, gli Egiziani, gl’Indiani; e così fu anche tra i primi cristiani.

Il Cristianesimo dei primi secoli non riconosceva per arte buona che le leggende, le vite dei santi, i sermoni, le preghiere, gl’inni, tutto quello che esprimeva l’amore per Cristo, l'ammirazione per la sua vita, il desiderio d’imitarlo, la rinunzia ai piaceri del mondo, l’umiltà, la carità; e tutte le opere artistiche ispirate a sentimenti di godimento individuale erano ritenute cattive e perciò condannate; sovrattutto la plastica non era ammessa che col valore di simbolo, ed era condannata tutta l’arte pagana. Così facevano i primi cristiani, che concepivano la dottrina di Cristo, se non del tutto nel suo vero senso, almeno sotto una forma diversa da quella corrotta e paganizzata, che rivesti più tardi la medesima dottrina.

Ma a lato di quel Cristianesimo a poco a poco se ne formò un altro, dipendente dalla Chiesa e più prossimo al paganesimo che non alla dottrina di Cristo. E codesto Cri-