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L'arte vera e la sua contraffazione | 183 |
quanto la maggior parte della nostra società considera come arte, come arte buona, come essenza dell’arte, non è che una contraffazione dell’arte vera. Questa conclusione, lo so bene, sembrerà strana e paradossale; ma purchè ammettiamo che l’arte è un’attività umana per mezzo della quale certi uomini trasmettono i loro sentimenti a certi altri (e non già un culto della Bellezza, nè una manifestazione dell’Idea, nè nulla di simile), saremo costretti inevitabilmente ad ammettere questa conclusione come conseguenza naturale.
Se l’arte è un’attività colla quale un uomo trasmette i suoi sentimenti ad altri uomini, dobbiamo confessare che di tutto ciò che chiamiamo arte nella nostra società, di tutti questi romanzi, racconti, drammi, quadri, opere, balli, ecc., è dir molto se la centomillesima parte procede da un’emozione sentita dall’autore, tutto il resto riducendosi a contraffazioni dell’arte, in cui gli imprestiti, gli ornamenti, gli effetti e l’interesse sostituiscono il contagio del sentimento. Ho letto, non so dove, che solo a Parigi il numero dei pittori oltrepassa i ventimila; probabilmente ce ne saranno altrettanti in Inghilterra, altrettanti in Germania, altrettanti negli altri paesi d’Europa. Quindi in Europa ci saranno circa centomila