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Il contagio artistico, criterio dell’arte vera 189

riore; e certamente le persone che non hanno mai provato l’impressione prodotta da un’opera d’arte potranno imaginarsi che il divertimento e l’eccitazione nervosa provocati in loro dalle contraffazioni dell’arte costituiscano delle impressioni artistiche. Ma queste persone sono come gli affetti da daltonismo, ai quali nulla può far credere che il verde non è il rosso. E all’infuori di esse per ogni persona che non sia di gusto pervertito e atrofizzato, il segno che ho detto conserva il suo pieno valore e permette di distinguere nettamente l’impressione artistica da tutte le altre. La particolarità principale di questa impressione sta in ciò, che l’uomo che la riceve si trova per così dire confuso coll’artista. Gli pare che i sentimenti che gli sono trasmessi non provengano da un’altra persona, ma da sè stesso, e che tutto ciò che l’artista esprime, egli stesso avrebbe voluto esprimerlo da un pezzo. La vera opera d’arte ha per effetto di sopprimere la distinzione tra la persona a cui è indirizzata e l’artista, come pure tra questa persona e tutte le altre a cui è indirizzata la stessa opera d’arte. Ed è appunto in questa soppressione d’ogni barriera tra gli uomini, in questa unione del pubblico coll’artista che sta la virtù principale dell’arte.