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L’arte buona e l’arte cattiva 195

In una società la coscienza religiosa è come la corrente d’un fiume. Se il fiume scorre gli è perchè c’è l’avviamento della corrente. E se la società vive gli è che e’ è una coscienza religiosa la quale determina la corrente che seguono, più o meno a loro insaputa, gli uomini di questa società.

Pertanto in ogni società c’è sempre stata e ci sarà sempre una coscienza religiosa. Ed è in conformità di questa coscienza religiosa che si sono sempre valutati i sentimenti espressi dall’arte. È solo sul fondamento di questa coscienza religiosa del tempo loro che gli uomini hanno potuto distinguere, nella varietà infinita del dominio dell’arte, i soggetti capaci di produrre dei sentimenti conformi all’ideale religioso del loro tempo. E l’arte che esprimesse tali sentimenti fu sempre grandemente stimata; mentre quella che traduceva dei sentimenti sgorganti dalla coscienza religiosa di epoche anteriori, dei sentimenti logori e vieti, fu sempre sdegnata e abbandonata. E quanto a tutta quell’arte che esprimeva la varietà infinita degli altri sentimenti d’ogni specie, quella non era ammessa e incoraggiata se non in quanto i sentimenti che essa esprimeva non fossero contrari alla coscienza religiosa. Così per esempio presso