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L’arte buona e l’arte cattiva 199

unirli tutti in una stessa fraternità universale. Egli è pertanto sul fondamento di questa coscienza religiosa che dobbiamo valutare tutte le manifestazioni della nostra vita, e tra queste, l’arte nostra; distinguendo tra tutto il resto nei prodotti di quest’arte quelli che esprimono dei sentimenti in accordo con questa coscienza religiosa, e respingendo e condannando tutti quelli che sono contrarii a questa coscienza.

L’errore principale che commisero le classi superiori della società al tempo del così detto Rinascimento e che noi continuiamo a commettere dopo d’allora, non risiede tanto nell’aver l’uomo cessato di pregiare il senso dell’arte religiosa, quanto piuttosto nell’avere stabilito al posto dell’arte religiosa scomparsa un’arte indifferente che non ha per fine che il semplice divertimento e non merita punto d’essere tanto stimata e incoraggiata.

Uno dei Padri della Chiesa diceva che la peggior disgrazia per gli uomini non è quella di non conoscere Dio ma di aver messo al posto di Dio ciò che non è Dio. Per l’arte siamo nello stesso caso. La peggior disgrazia delle classi superiori del nostro tempo non è il mancare d’un’arte religiosa, ma che al posto elevato dove non meritava d’essere collo-