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[2008-2011] | Modi proverbiali e similitudini | 725 |
2008. Librum.... signatum sigillis septem.1
2009. Vittorie di Pirro.
Questa frase deriva dalle parole dette da Pirro re di Epiro dopo la battaglia di Ascoli (anno di Roma 474, av. C. 278) che finì con la sconfitta dei Romani, non senza gravissime perdite da ambo le parti, essendo ferito lo stesso re. Per cui essendosi alcuno congratulato con lui per la vittoria, egli rispose, secondo che narrano gli storici e anche il Freinsheim nel lib. III dei Supplementi Liviani (che sta in luogo del perduto lib. XIII di Tito Livio): Si denno sic vincendi sunt Romani, peribimus.
2010. Ad kalendas græcas.2
È un detto di Augusto, divenuto proverbiale, che egli usava applicare a quelli che non pagano mai, o non mantengono niuna a: i Greci, come si sa, non avevano calende nei loro mesi. Quando Filippo II intimò in quattro versi latini alla regina Elisabetta di non difendere le Fiandre, di rialzare i conventi distrutti da Enrico VIII e di rendere al papa la suprema autorità religiosa in Inghilterra, dicesi che ella gli facesse rispondere così:
Ad græcas, bone rex. fient mandata kalendas.
2011. Cicero pro domo sua.3
si usa proverbialmente a indicare chi difende con gran calore la causa propria in ricordo dell’orazione pro domo sua che Cicerone pronunziò innanzi al collegio dei Pontefici alla fine di settembre dell’anno 57 av. C., chiedendo che gli fosse restituita l’area della casa che aveva sul Palatino, incendiatagli dopo l’esilio, e consacrata alla dea Libertà, e che gli fosse dato il danaro per ricostruirla.
È noto che anche di altre orazioni ciceroniane sono rimasti