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Pagina:Chi l'ha detto.djvu/756

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724 Chi l’ha detto [2003-2007]


La metafora

2003.   Pietra dello scandalo.

è tolta di pianta dalla Bibbia ove è in più luoghi ripetuta, per esempio in Isaia, cap. VIII, v. 14: In lapident autem offensionis, et in petram scandali duabus domibus Israel.

2004.   Vox clamantis in deserto.1

(Isaia, cap. XL, v. 3. - Evang. di
S. Giovanni, cap. I, v. 23).

2005.   Si mutare potest Æthiops pellem suam, aut pardus varietates suas: et vos poteritis benefacere cum didiceritis malum.2

(Geremia, cap. XIII, v. 23).

così dice Iddio per bocca del profeta agli Ebrei. La similitudine contenuta nella prima parte del versetto era nota anche ai Greci.

2006.   Non reliquetur hic lapis super lapidem qui non destruatur.3

(Evang. di S. Matteo, cap. XXIV, v. 2).

da cui nasce la frase comune non restar pietra sopra pietra. Queste parole sono qui precedute dalle altre: Amen dico vobis (in verità vi dico) che ricorrono frequentissimamente nell’Evangelo di Matteo; ma anche l’Evangelo di Giovanni, cap. I, v. 51: Amen, amen dico vobis, e così in più altri luoghi.

2007.   Legio mihi nomen est, quia multi sumus.4

(Evang. di S. Marco, cap. V, v. 9).

così risponde a Cristo, che lo interroga come si chiami, lo spirito maligno ch’egli ha cacciato dal corpo di un ossesso nel paese de’ Geraseni. Vedi anche nell’Evang. di S. Luca, cap. VIII, v. 30.

  1. 2004.   La voce di uno che chiama nel deserto.
  2. 2005.   Se può l’etiope mutar la sua pelle o il pardo la varietà delle sue macchie, potrete voi pure far bene essendo avvezzi al male.
  3. 2006.   Non resterà qui pietra sopra pietra senza essere sconvolta.
  4. 2007.   Il mio nome è Legione, perchè siamo in molti.